As.Tro replica al quotidiano “La Verità”: il taglio del 35% delle AWP è già operativo
Gentilissimo Direttore,
nell’ambito del “ginepraio” normativo che si è creato sul gioco lecito ed in particolare sugli apparecchi da gioco lecito, non è facile districarsi, tuttavia alcuni punti fermi ci sono.
Il c.d. taglio del 35% delle “AWP” è stato stabilito dall’art. 6 bis del D.L. n. 50/2017, conv. nella L. n. 96/2017 e compiutamente attuato dal decreto del M.E.F. del 25 luglio 2017.
Entro il 1° maggio, pertanto, i Concessionari di rete telematica hanno individuato i congegni da eliminare conformemente alle rispettive priorità aziendali ed entro i successivi 10-20 giorni dovranno eliminare quelli che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli selezionerà come eventualmente ancora eccedenti rispetto al numero massimo di 265.000 (attuando d’ufficio l’eliminazione, se necessario).
Ciò che è stato “congelato” dalla Ragioneria è il “taglio” dei punti vendita generalisti (bar e tabacchi) che l’accordo Stato – EELL prevedeva, per consentire ai territori di stabilire dove accettare l’installazione delle AWP “superstiti” (le 265.000 per l’appunto).
Purtroppo, l’articolo de “La Verità” non erra sul complessivo esito di una manovra pensata in un modo ed attuata -solo parzialmente e per giunta- in un altro e quindi non commette errori sulla previsione di buchi di bilancio preoccupanti e, peraltro a nostro avviso, addirittura più gravi di quelli ipotizzati.
Come evidenziato nell’articolo, infatti, le normative locali stanno adottando l’espulsione delle AWP dai territori, a prescindere da quel taglio del 35% delle sole AWP in bar e tabacchi (che il Governo offriva come “contropartita” dell’accordo in sede di Conferenza Unificata). In nessuna Regione, infatti, ci si limita dall’espellere le AWP vicino alle scuole medie, ma anche quelle distanti meno di 500 metri da bancomat, compro-oro, istituti di credito e postali, asili e scuole materne, università, caserme, impianti sportivi, strutture sanitarie di ogni tipo e luoghi di aggregazione giovanile, nonché luoghi di culto.
Al mancato gettito da gioco lecito si sta oggi associando l’aumento della presenza di congegni illeciti, soprattutto in Piemonte e Trentino Alto Adige (le prime a de-slottizzarsi) e le scommesse da smartphone stanno traguardando aumenti mensili a doppia cifra per tutti gli operatori, tanto da ingenerare la preoccupazione del responsabile C.N.R. dell’Istituto di Fisiologia Clinica che, proprio recentemente, ha lanciato un appello a considerare il “mobile” (e non la “slottina” da un euro del tabaccaio) la fonte primaria delle nuove dipendenze da gioco patologico.
Purtroppo, fretta e scarsa lungimiranza hanno prodotto un risultato negativo: centinaia di imprese dedite alla gestione e manutenzione di AWP stanno chiudendo i battenti, con migliaia di lavoratori che a breve saranno a casa, mentre i fatturati complessivi dell’industria si stanno spostando dagli apparecchi (mediamente tassati al 63%) ai prodotti “mobile” (mediamente tassati al 20%), con doppio svantaggio per lo Stato, sanitario e fiscale. Sicuramente qualcosa di meglio si poteva fare.
Avv. Massimiliano Pucci
Presidente Assotrattenimento 2007-Confindustria Sit