Antiriciclaggio: da settembre 2019 controlli su operazioni in contanti superiori a 10.000 euro mensili su conti correnti
Dal 1° settembre 2019 sono stati intrapresi i nuovi controlli, da parte della Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate, attesi dalla normativa antiriciclaggio e dal piano di lotta all’evasione fiscale.
Le verifiche da parte del Fisco si avvieranno per ogni movimentazione di denaro contante di importo pari o superiore a 10.000 euro, eseguita nel corso del mese solare, anche se realizzata attraverso più operazioni singolarmente pari o superiori a 1.000 euro.
Dal 2 al 15 settembre le banche, le poste e altri intermediari finanziari hanno comunicato all’UIF le operazioni con movimentazioni di denaro contante, di importo pari o superiore a 10.000 euro, poste in essere dai singoli soggetti. Al fine di evitare intenti elusivi e quindi il “frazionamento” dei singoli movimenti, l’articolo 3 del provvedimento dell’UIF del 28 marzo 2019, prevede l’obbligo di prendere in considerazione anche le movimentazioni di denaro contante di importo pari o superiore a 1.000 euro, a condizione che nello stesso mese sia raggiunta o superata la soglia complessiva di 10.000 euro.
ATTENZIONE!
-Il predetto limite è completamente scollegato ed è fondato su presupposti diversi da quello che fa scattare l’infrazione nelle ipotesi di trasferimento di denaro contante, in favore di soggetti terzi ed indipendentemente dalla causa, di importi pari o superiori a 3.000 euro.
-Non si tratta dei soli prelievi, ma la comunicazione riguarda qualsiasi movimento in contanti, e quindi anche i versamenti.
Le banche, ma più in generale gli intermediari finanziari, dovranno comunicare le predette movimentazioni all’UIF – Ufficio per l’informazione finanziaria della Banca d’Italia.
Il primo invio è stato quindi effettuato entro il 15 settembre u.s., con oggetto le comunicazioni concernenti le operazioni oltre limite effettuate nei mesi da aprile a luglio 2019.
Invece, da ottobre in poi la comunicazione avrà luogo con decorrenza mensile.
L’obbligo di comunicazione è completamente svincolato dall’osservanza del limite di 2.999,99 euro, che vieta il trasferimento contante effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, per importi superiori alla predetta soglia. L’ABI ha più volte precisato, con numerose circolari, che il prelievo del denaro contante superiore all’anzidetto limite non integra alcuna violazione, in quanto non equivale al trasferimento di una somma di denaro ad un soggetto terzo. Il comportamento descritto continuerà ad essere regolare anche se dovesse essere raggiunta o superata la soglia di 10.000 euro, tuttavia l’istituto di credito sarà obbligato ad effettuare la nuova comunicazione. Non conseguirà l’irrogazione di alcuna sanzione, ma il soggetto che ha movimentato la somma di denaro contante superando i predetti limiti finirà sotto la “lente di ingrandimento” ai fini della disciplina dell’antiriciclaggio.
Il fine ultimo dei controlli sul contante non è solo quello di recepire la normativa antiriciclaggio, ma, soprattutto, quello di prevenire l’evasione fiscale, intensificando così i controlli della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate.
Questo perché l’uso di importi elevati di contanti fa presumere che le somme utilizzate o ricevute siano relative ad attività illecite, tra cui il lavoro nero e irregolare.
Rassicuriamo tuttavia i nostri associati che, per quanto riguarda le operazioni in contanti del settore del gioco, per le quali tale tipologia di controllo non sembrerebbe evidenziare particolari problemi, in quanto i trasferimenti di denaro in contante sono connesse direttamente all’attività d’impresa di raccolta delle giocate legate a ricavi dichiarati, l’attenzione va posta sui conti personali dei soci delle società o degli altri soggetti privati.