GIOCO E BANCHE, PUCCI (PRESIDENTE AS.TRO) A GIOCONEWS.IT: ‘CHIUSURA CONTI FACILITA INFILTRAZIONI CRIMINALI’
“Ad ora la chiusura dei conti correnti alle imprese di gioco da parte delle banche facilita l’ingresso della criminalità organizzata nel nostro settore”.
A lanciare questo grido d’allarme è Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione As.Tro, intervistato da GiocoNews.it sul tema dopo la decisione del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica di chiedere valutazioni in proposito all’Associazione bancaria italiana a seguito delle segnalazioni di alcuni operatori.
“Il problema esiste, e ci siamo mossi anche con il Governo, evidenziandolo anche nell’ultimo documento interassociativo alla luce dell’allarme di molti magistrati e del ministero dell’Interno sul rischio di infiltrazioni criminali nel gioco. L’usura è una delle attività che la criminalità organizzata sta mettendo in atto in questo periodo pandemico e gli imprenditori cadono nella trappola di questo odioso reato sempre dopo che gli istituti creditizi adottano la chiusura dei conti correnti, rientro immediato dei fidi o attività similari.” rimarca Pucci.
“Le banche poi fanno un discorso etico, a cui credo poco, spesso chiudono i conti anche per l’altissima instabilità del nostro settore. Ne sono l’esempio le regioni che hanno adottato normative espulsive del gioco lecito, dove il rapporto tra banca e imprenditore diventa inesistente proprio perché è inesistente il futuro delle aziende del gioco”, puntualizza il presidente di As.tro.
Chiediamo quindi un commento a Pucci in merito alla recente sentenza del tribunale di Pescara, secondo il quale un istituto bancario ha facoltà di esercitare il diritto di recesso se il cliente esercita in un settore contro i principi etici, come il gioco. “Non ho letto le motivazioni della sentenza, ma non mi sorprende il doppiopesismo giurisdizionale applicato al nostro settore. Viviamo in un ordinamento in cui il diritto alla salute viene invocato per far chiudere le aziende ma, al contempo, viene messo in secondo piano quando si tratta di legittimare la pretesa dei medici di famiglia di non curare a domicilio i pazienti Covid”.
Nel tentativo di arginare questo fenomeno, l’associazione As.tro sta ora cercando di fare accordi con altri istituti finanziari, ma la fase politica e storica, con i suoi contraccolpi sul mondo del gioco legale, di certo non aiuta. “Stiamo portando avanti una serie di azioni volte a trovare istituti bancari rispettosi delle attività economiche legali e consapevoli che una banca, nel nostro sistema, svolge una funzione di rilevanza pubblica”.