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AS.TRO SCRIVE ALL’ON. ANDREA ORLANDO (CANDIDATO PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA)

16 Ottobre 2024

Pubblichiamo di seguito la lettera– a firma del Presidente Astro, Massimiliano Pucci- inviata all’on. Andrea Orlando (Candidato alla guida della Regione Liguria) che, in vista delle prossime elezioni regionali, ha inserito il tema della regolamentazione dell’offerta di gioco tra i punti del suo programma politico.

 

“Bologna, 16 ottobre 2024

 

Egregio Onorevole Andrea Orlando,

in veste di associazione di rappresentanza delle imprese del gioco lecito (aderente a Confindustria SIT) abbiamo appreso della Sue dichiarazioni programmatiche in materia di gioco lecito, rilasciate nell’ambito della campagna elettorale per l’elezione del Presidente della Regione Liguria.

Ci ha colpito, in particolar modo, la Sua dichiarata intenzione di voler rilanciare, in Liguria, le distanze minime dei punti di gioco dai luoghi sensibili (il c.d. “distanziometro”), nel caso in cui sarà eletto Presidente.

A tal proposito, ci teniamo ad informarLa che in Liguria è in vigore la Legge regionale n. 17/2012, la quale già impedisce l’insediamento di nuove attività in un raggio di 300 metri da una serie di luoghi sensibili.

Quanto alla deroga al c.d. “distanziometro”, a cui Lei accenna e che sarebbe stata messa in atto dalla precedente amministrazione, si tratta, in realtà, soltanto della sospensione della sua efficacia retroattiva che, altrimenti, avrebbe determinato la chiusura di numerose attività (con le conseguenti perdite occupazionali) già presenti sul territorio, in quanto regolarmente autorizzate alla data di entrata in vigore della legge regionale 17/2012. Nulla, invece, è stato modificato con riguardo all’insediamento di nuove attività che, per l’appunto, continua ad essere inibito entro il raggio di 300 metri dai luoghi sensibili.

Con l’intervento legislativo messo in atto con la Legge regionale n. 2/2018 è stato, in sostanza, riparato un vulnus al principio del legittimo affidamento che distingue gli ordinamenti liberaldemocratici più evoluti dai sistemi più arretrati dal punto di vista della tutela dei diritti e delle libertà individuali.

Vista la Sua storia politica, siamo certi che anche Lei sia contrario all’idea di far chiudere delle imprese che sono nate e hanno sostenuto degli investimenti confidando nella legislazione vigente e che sono munite di regolari autorizzazioni che lo Stato ha rilasciato loro per esercitare, peraltro, un’attività di sua spettanza. Occorre non dimenticare, infatti, che l’offerta di gioco legale fa capo allo Stato, il quale la esercita attraverso un sistema concessorio.

Quanto al merito delle Sue dichiarazioni, proprio condividendo la priorità di combattere il gioco d’azzardo patologico, segnaliamo che il c.d. “distanziometro” si è rivelato del tutto inefficace in questi dieci anni (e oltre) di sperimentazione in tutte le regioni italiane.

Altrimenti non saremmo qui a confrontarci sul fatto che, nel corso di questi anni, la dipendenza da gioco d’azzardo non abbia intrapreso una curva discendente, nonostante le forti limitazioni che le Regioni e gli enti locali hanno imposto al gioco terrestre in termini di distanze dai luoghi sensibili e restrizioni orarie.

Infatti, nell’epoca del digitale e dell’intelligenza artificiale, è illusorio pensare che si possa scoraggiare il gioco compulsivo allungando di qualche centinaio di metri (o di qualche chilometro) il tragitto da percorrere per raggiungere una sala giochi o una sala scommesse o consentendo di giocare, ad esempio, dalla 10.00 alle 12.00 ma non dalle 12.00 alle 14.00.

A nostro sommesso avviso, la dipendenza da gioco d’azzardo si previene attraverso adeguate campagne educative, soluzioni tecnologiche, certificazione degli esercizi autorizzati all’offerta del gioco, formazione dei titolari e del personale impiegato nei suddetti esercizi, registri di esclusione e di autoesclusione, creazione di tavoli permanenti che favoriscano una sinergia tra operatori del settore del gioco lecito e le strutture sanitarie preposte alla prevenzione e alla cura delle dipendenze.

Queste appaiono le uniche soluzioni praticabili in una società complessa come quella attuale, in cui, mentre si chiude per legge la saracinesca di una sala giochi autorizzata, lasciando per strada il titolare e i suoi dipendenti, gli utenti di milioni di PC e smartphone continuano, indifferenti, a navigare nel variegato e illimitato mondo digitale.

Citando George Bernard Shaw, <<per ogni problema complesso esiste una soluzione semplice. Che in genere è quella sbagliata>>. Riguardo al problema del gioco d’azzardo patologico, la soluzione semplice è rappresentata proprio dal “distanziometro”.

Come associazione di categoria, saremmo quindi lieti di aprire un confronto trasparente e sereno per contribuire alla ricerca di soluzioni efficaci sul tema del gioco d’azzardo patologico.

RingraziandoLa per l’attenzione prestataci, porgiamo i nostri migliori saluti.

Il Presidente As.Tro – Confindustria SIT

Massimiliano Pucci”

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