Betting on Sports Europe, Castaldo (Resp. Sezione AS.TRO Gads ): “Riordino tenga conto di tutta la filiera, regole certe per il modello multichannel”
Regole nuove per governare un mercato dalle grandi potenzialità. È quanto è emerso da un panel sull’Italia durante “Betting on sports Europe”, la conferenza organizzata a Londra da Sbc. Tanti i temi della tavola rotonda, dal riordino al multichannel, dalla gara per l’online alla conquista dei mercati esteri.
Marco Castaldo si è presentato nella doppia veste di Ceo Microgame e Responsabile della sezione online dell’associazione Astro: «La dinamica del mercato è molto positiva, abbiamo un settore online che toccherà i 4 miliardi di euro ed è un dato molto rilevante, di cui tener conto alla vigilia di una riforma strutturale del settore: la pandemia ha accelerato il trend (già presente) dello spostamento dei giocatori dai punti terrestri all’online. Per quanto riguarda lo scenario regolatorio, gli operatori retail – che vivono le maggiori difficoltà – hanno affrontato e stanno affrontando i contrasti normativi tra centro e periferia, in particolare in certe regioni nelle quali le distanze minime dai punti sensibili tendono a espellere il gioco legale dal territorio. Il settore ha bisogno di un chiarimento decisivo e norme omogenee sul territorio, mentre per quanto riguarda il gioco online, attendiamo chiarimenti sulle modalità distributive e sulla multicanalità. La cosa che auspico è che si tenga conto, in fase di riordino, dell’intera catena del valore, in quanto i concessionari operano grazie a una filiera articolata che deve essere riconosciuta per essere tutelata e soprattutto controllata dallo Stato».
Commentando il quadro degli organismi associativi che rappresentano l’industria, Castaldo ha sottolineato che «il settore è troppo frammentato. Ci sono tante associazioni per i diversi segmenti del gioco: è un problema serio perché le istituzioni si confrontano con visioni diverse e non sempre coerenti fra loro. Astro ha cercato di costruire un’associazione trasversale, che rappresenti i diversi “verticali” nonché le filiere: lo sforzo che stiamo compiendo è fondamentale per rappresentare alle istituzioni un quadro il più possibile completo e coerente.»
Lo sguardo al mercato futuro non può che partire dalla norma che prevede il rilascio di 40 concessioni online ad un prezzo minimo di 2,5 milioni: «Una norma che non ha senso, dal momento che ci sono più di 80 operatori attivi e diversi nuovi entranti interessati al mercato. Rimango cautamente ottimista circa la possibilità di cambiare la legge».
(fonte Agipronews)