Primo Report Cgia Mestre su gioco lecito in Emilia-Romagna: "A rischio 3.700 posti di lavoro e 500 milioni di gettito"
Senza gioco legale in Regione ogni famiglia dovrebbe versare 266 euro annui in più di tasse.
Bologna, 15 gennaio 2020 – È stato presentato oggi a Bologna, presso l’Auditorium Biagi, il “Primo Report sul gioco legale in Emilia Romagna” della CGIA MESTRE, realizzato su incarico di AS.TRO, associazione dei gestori del gioco lecito.
La ricerca ha analizzato i dati relativi a occupazione ed entrate erariali derivanti dal settore in Regione, alla luce della normativa regionale vigente in materia che vieta l’esercizio di sale da gioco e scommesse (anche corner), nonché l’installazione di apparecchi di gioco entro 500 metri da una serie di luoghi sensibili – come scuole, ospedali e luoghi di culto – e assoggetta alla stessa disciplina anche le attività già esistenti, provocandone di fatto la chiusura.
Effetti della Legge – La piena applicazione della legge regionale sui giochi, unita ai continui aumenti di tassazione, genererà una situazione drammatica per il settore del gioco lecito in Emilia-Romagna: la perdita dei posti di lavoro è stimabile in 3.700 unità, sui 5.200 addetti attualmente occupati nel gaming. Quanto al gettito fiscale, il taglio dovrebbe aggirarsi sui 502 milioni annui, dei quali 445 del Preu (Prelievo Erariale Unico), 24 di canone concessorio e 34 delle altre imposte derivanti dal settore.
Dati occupazione in Regione – Secondo lo studio, in Emilia-Romagna vivono 5.262 persone che a vario titolo percepiscono il loro reddito nell’ambito del comparto delle slot machine (AWP) e delle videolotteries (VLT). Nel dettaglio, si tratta di 1.362 occupati negli esercizi dedicati agli apparecchi di gioco. A questi, bisogna aggiungere i 1.113 impiegati nelle aziende dei gestori, cioè di coloro i quali collocano le slot presso esercizi terzi, e i 200 produttori di apparecchi e schede. Infine, c’è la parte più rilevante a livello percentuale, vale a dire i 2.587 occupati negli esercizi pubblici in cui sono presenti Awp: si parla cioè di bar, tabacchi/ricevitorie, sale giochi ecc.
Dati gettito in Regione – I continui aumenti di tassazione sulle slot machine rischiano di soffocare il settore, facendo perdere allo Stato risorse fondamentali. Al riguardo, il gettito garantito dagli apparecchi in Emilia-Romagna è pari a 537 milioni di euro, una cifra che supera le entrate garantite sia dalla TARI che dall’Addizionale Comunale IRPEF riscosse nel medesimo territorio. Se mancasse, per rimpiazzarlo ogni famiglia della regione dovrebbe versare266 euro annui in più di tasse.
Gioco illegale – Va considerato, inoltre, che uno degli effetti della piena applicazione della legge regionale sarebbe un ritorno al gioco illegale, mettendo a rischio la sicurezza dei giocatori. Il Gioco Legale, al contrario, risponde a regole precise, è fortemente controllato e assicura determinate percentuali di vincite.
“Il settore del Gioco Lecito sta vivendo in Emilia Romagna un momento particolarmente delicato, accanto alla restrizione dei margini dovuta ai continui inasprimenti di tassazione, sono in fase di attuazione le norme relative al ‘distanziometro’. L’elevato numero di aziende potenzialmente coinvolte in un momento di difficoltà finanziaria, mette a rischio una filiera che assicura migliaia di posti di lavoro e milioni di euro di gettito- dichiara il dott. Andrea Vavolo, ricercatore della CGIA Mestre -. L’approccio auspicabile è semmai quello di un rafforzamento del ruolo del settore quale presidio di legalità, diversamente si rischia che il suo ridimensionamento lasci pericolosi spazi al gioco illegale”.
“Una delle finalità per cui abbiamo deciso di commissionare questo studio alla Cgia Mestre – ha dichiarato il dott. Armando Iaccarino, Presidente del Centro Studi Astro – è la necessità di iniziare a considerare il settore del gioco lecito principalmente sotto un profilo economico, trattandosi di un’industria vera e propria con indotto in termini di occupazione e fisco.
Tanto più è importante farlo in una regione come l’Emilia Romagna che rappresenta uno dei territori più significativi sin dalla nascita del gioco legale, e che interessa migliaia di persone impiegate in aziende di settore e dunque migliaia di famiglie”.
Le rilevazioni effettuate evidenziano dunque una situazione drammatica per il settore del gioco lecito in Emilia Romagna: la piena realizzazione del distanziometro determinerà una riduzione dell’80% degli esercizi generalisti e del 60% delle sale dedicate.