SETTORE DEL GIOCO SOTTO ATTACCO SUL TEMA DELLE INFILTRAZIONI CRIMINALI: PUCCI (PRES. ASTRO) SCRIVE AL QUOTIDIANO AVVENIRE
Pubblichiamo di seguito la lettera del Presidente AS.TRO Massimiliano Pucci inviata al quotidiano Avvenire in riferimento all’articolo dal titolo “Giochi e concessioni di Stato, la ‘longa manus’ delle mafie”, a firma Antonio Maria Mira.
Bologna, 20 maggio 2021
Egr. Direttore,
in merito all’articolo, a firma Antonio Maria Mira, apparso sull’edizione odierna del Vostro quotidiano con il titolo <<Giochi e concessioni di Stato la longa manus delle mafie>>, come associazione di rappresentanza degli operatori del gioco lecito (rectius: lobby, secondo la vostra disinvolta classificazione semantica), intendiamo esprimere alcune precisazioni.
La frase del Generale Giuseppe Zafarana, da cui l’autore dell’articolo trae le sue conclusioni, è la seguente: <<Si registra la tendenza a assumere la gestione dei circuiti legali, ovvero a fornire al pubblico attraverso esercizi commerciali compiacenti o asserviti, la possibilità di avvalersi dell’offerta clandestina su piattaforme on line>>.
L’interpretazione della fattispecie descritta dal Generale è piuttosto chiara, ovviamente se letta attentamente e ripulendo lo sguardo da ogni pregiudizio e sta tutta nelle parole da lui stesso utilizzate.
Il Generale della Guardia di Finanza, che parla di offerta clandestina su piattaforme on line, non descrive infatti l’attività di un’azienda che, seppur infiltrata da organizzazioni mafiose, svolge l’attività di gioco nel rispetto delle leggi che regolamentano il settore.
La condotta descritta, a prescindere dall’esistenza o meno di infiltrazioni mafiose, è, infatti, già di per sé illecita, nel senso che il circuito legale del gioco a distanza è stato, in quei casi, utilizzato da intermediari non autorizzati e con modalità illecite.
Non è quindi intellettualmente onesto, da parte di un giornalista, ricondurla nell’ambito del circuito legale del gioco (del “Gioco di Stato”), in quanto le regole che presidiano tale circuito sono finalizzate proprio a contrastare tali condotte e, nel caso in questione, sono state palesemente violate a discapito degli operatori che le rispettano. E proprio l’esistenza di queste regole ha consentito alla Guardia di Finanza di smascherare tali comportamenti illeciti.
Quindi gli operatori e le associazioni di categoria, contrariamente a quanto asserito nell’articolo, non sono stati per nulla smentiti sul fatto che il gioco pubblico continui a rappresentare un presidio alla legalità.
La bontà della nostra convinzione risulta peraltro confermata dallo stesso Generale Zafarana nella successiva dichiarazione, riportata nell’articolo ma di cui l’autore non ha tratto alcuna conclusione: <<la Guardia di Finanza da sempre rivolge grande attenzione alla salvaguardia del gioco lecito sia in termini di regolarità dell’offerta di intrattenimento che di tutela dei giocatori, con riferimento alle fasce più deboli quali i minori>>.
Inoltre, non si comprende il motivo per cui, nonostante la chiara affermazione del Generale Zafarana proprio sulla natura “clandestina” dell’offerta cui si fa riferimento nella citata dichiarazione, l’autore dell’articolo possa trarre la seguente conclusione, al solo scopo di attribuire maggiore enfasi alle sue tesi precostituite: <<Di nuovo azzardo legale e non clandestino>> per citare poi due esempi di inchieste sulla criminalità organizzata che lo stesso autore ammette riferirsi ad attività di “scommesse illegali” collegate a società maltesi: ancora una volta, nulla a che vedere con il gioco pubblico legale messo sotto attacco nell’articolo.
Cordiali saluti.
Il Presidente di Assotrattenimento 2007-As.Tro
Massimiliano Pucci